INFLAZIONE MAI COSI ALTA DAL 1981

La pandemia e la guerra in Ucraina hanno stravolto i modelli di consumo e interrotto le catene di approvvigionamento. 

I livelli d’inflazione sono alti. Tocca l'8,4% negli Stati Uniti e il 7,3% in Europa. Spinti soprattutto dagli indici energetici e alimentari. Senza essi l’inflazione si attesterebbe se no sul 3,6%. Risulterebbe comunque sopra il limite del 2% imposto per mantenere la stabilità dei prezzi e garantire la crescita economica. 

 

Benzina e gas naturale toccano quote rispettivamente di +40% e +70%, causa la forte domanda riscontrata con l'abolizione delle restrizioni dei lockdown, ma soprattutto dallo short russo. Il tentativo di transizione energetica poi non aiuta, dove i produttori stanno approfittando per fare gli ultimi grossi profitti prima del passaggio di testimone a forme di energia più pulite. 

 

La grande quantità di moneta stampata dalle banche centrali per la ripresa post covid e l’interruzione delle catene di approvvigionamento, con migliaia di navi ferme nei porti, hanno portato a un aumento dei prezzi di produzione e consumo che fanno alzare i prezzi alle imprese per salvare il loro margine di profitto, mirando a recuperare come minimo il differenziale di incremento. 

 

Tutto ciò potrebbe andare bene se anche i salari crescessero di pari passo, ma in Italia sono fermi da oltre 30 anni. 

Le banche centrali sono pronte a restringere le politiche monetarie ancora nei prossimi mesi, recessione alle porte?